Alfred Dunhill, l’avventura d’un grande imprenditore diventata epopea d’una famiglia è proseguita poi fino ad oggi, dagli anni Sessanta del Novecento, nell’oculata gestione d’un marchio da parte di grandi multinazionali del lusso; ma Dunhill è sempre Dunhill.

Negli accendini, negli orologi, nei profumi, negli arnesi per scrivere, negli articoli in cuoio, nei capi d’abbigliamento, nei generi da toeletta, negli alcoolici, nelle miscele di tabacco, nelle superbe pipe naturalmente e in chissà quanti altri oggetti s’avverte ancor oggi il tocco magico d’un uomo inquieto curioso e geniale.

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Universalmente riconosciuto come maestro di stile Alfred Dunhill, ha avuto origini umili e complicate complicate, ma sempre fedeli alla sua filosofia per il quale le idee erano importanti: “Piccole idee ben sviluppate – diceva – portano fortune”. “Little ideas well worked bring fortunes”.

Le aveva ben impiegate fin da quando, quindicenne, era stato “assunto” dal padre il quale, partito da una produzione di sacchi, aveva poi esteso i suoi affari ai tanti accessori legati ai carri, ai calessi, alle carrozze.

Settore affollato e pieno di concorrenti ma redditizio: a parte qualche sparuto pioniere l’unico “motore” d’uso corrente erano ancora i cavalli.

Alfred, però, guardava oltre: sarebbe stato presto uno dei primissimi a possedere un’automobile in Gran Bretagna.

Quando subentrò ventunenne al padre, non ci mise molto ad affiancare alla vecchia attività un’altra tutta nuova mirata alle esigenze dei primi automobilisti.

Il nome fu “Dunhill’s Motorities”, il motto “Everything but the motor”: “Qualsiasi cosa eccetto il motore”.

Un tipo normale, superati i problemi dell’avvio e della crescita, si sarebbe poi dedicato con gusto all’ordinaria amministrazione; ma Dunhill non era un tipo normale.

Già nel 1905 aveva lasciato ad altri la gestione; nel 1912 finì di alienare il suo pacchetto azionario e intanto nel 1907 aveva aperto l’attività che in breve avrebbe assorbito tutte le sue energie.

Il passaparola portava in Duke Street sempre nuovi clienti; Alfred non si limitava più ad arrivare nel tardo pomeriggio: al numero trentuno era ormai di casa, gli piaceva approfondire la conoscenza di quel mondo fatto di tabacco; dialogando con ogni fumatore individuava per lui e con lui, dosando e mescolando, la sua “personale” mistura.

Nel 1904, ancora impegnato nella “Motorities”, Dunhill aveva inventato (e poi brevettato l’anno seguente) un particolare accessorio per automobilisti (ciclisti, diportisti, camminatori…) decisi a fumar la pipa anche guidando, pedalando, navigando, marciando: il fornello della “Shield pipe” aveva sul davanti un vero e proprio scudo frangi-aria grazie al quale si poteva “fumare controvento” senza troppi inconvenienti.

Possiamo considerarlo un prologo alla sua successiva avventura col tabacco; ma le invenzioni, i marchi erano già allora un’espressione continua della vitalità di Alfred e a lungo lo sarebbero rimasti: nel 1906, per registrare i suoi e quelli di altri, avviò addirittura un’agenzia specializzata.

Vitale, creativo e inquieto com’era, in quegli stessi anni provò a costruire edifici, studiò iniziative nel campo dei giocattoli e dei dolciumi…

Alla fine si fermò all’indirizzo giusto: il trentuno di Duke Street.Oltre che genio dei brevetti Alfred era un ottimo e istintivo uomo di marketing.

Mai soddisfatto, attento ai minimi dettagli, forte delle precedenti esperienze commerciali, fin dall’inizio volò più in alto dei normali venditori di articoli da fumo, al suo allure di nobiltà perfezione si possono solo avvicinare gli accessori per fumatori creati dal famoso tabaccaio Ginevrino Davidoff.

“Deve essere utile, deve essere affidabile, deve essere bello, deve durare e deve essere il meglio nel suo genere.”

Queste sono le parole di Alfred Dunhill che guidano la produzione di pipe e gli accessori per fumatori Dunhill da più di un secolo.

Il famoso “White spot” (punto bianco) apparve per la prima volta sul bocchino di vulcanite – fatto a mano – nel 1915 perché il cliente potesse sapere quale parte andava rivolta verso l’alto.

Dunhill ogni cosa offriva il meglio, e il prezzo era adeguato. Per ogni cliente sapeva inventare un “blend” esclusivo che poteva poi essere preparato in qualsiasi momento grazie alle precise indicazioni segnate nel “My mixture book”.

Questo prezioso strumento, nato a fine 1907 e divenuto col tempo una serie di volumi, sarebbe poi arrivato a registrare 36.700 diverse ricette.

Durante la Prima Guerra Mondiale molti dei clienti erano al fronte: per essi furono previsti prezzi speciali, oltre a molta comprensione quando le circostanze rendevano loro difficile il pagamento.

In molti casi Dunhill spedì più pipe di quelle ordinate proponendo al cliente in trincea di farsi a sua volta venditore di quelle in soprannumero: avrebbe poi saldato il debito appena possibile.

Per evitare spiacevoli incidenti il pacco recava un’etichetta poco invitante: “olio di ricino”!

A fumar la pipa sotto le armi erano perlopiù ufficiali, le pipe in soprannumero le acquistarono altri ufficiali non solo britannici ma anche francesi, belgi, americani, canadesi… A guerra finita “Dunhill” era un marchio internazionale.

Di negozi ce n’erano tanti in Duke Street, pieno centro di Londra; quello appena aperto al numero trentuno aveva un’aria accogliente e l’elegante sapore d’un club.

Attenzione e cortesia attendevano i clienti prima ancora delle tante varietà di tabacco, sigari, sigarette, pipe, accendini, bocchini, portasigarette… Tre gli addetti fissi; solo nel tardo pomeriggio arrivava il titolare, Alfred Dunhill: esigente, pignolo, appassionato, voleva saper tutto, su tutto disponeva, le idee certo non gli mancavano, verso tutto quanto poteva esser perfetto ed elegante: alla fine la vendita di tabacco e la produzione di pipe sono diventati una minima parte (ma sempre importante) dell’attività.

Negli accendini, negli orologi, nei profumi, negli arnesi per scrivere, negli articoli in cuoio, nei capi d’abbigliamento, negli accessori per i fumatori da pipa e da sigaro, nei generi da toeletta, negli alcoolici, nelle miscele di tabacco, nelle superbe pipe naturalmente e in chissà quanti altri oggetti s’avverte ancor oggi il tocco magico d’un uomo inquieto curioso e geniale.

Come non ricordare il famoso accendino  Dunhill – The White Spot, icona di stile tra i Gentlemen inglesi e le spie del calibro di 007…

In breve tempo il marchio “white spot” divenne famoso in tutto il mondo, simbolo di tradizione e di eccellenza.

Tabaccheria toto13 può vantare nel suo store online una vasta scelta degli accessori per fumatori Dunhill e delle famose pipe dal puntino bianco, inoltre essendo Dunhill Principal Pipe Dealer può garantire ai suoi clienti la prima scelta nei nuovi campionari.