Gioacchino Sauro, maestro pipemakers emergente italiano.

Quando la pipa diventa connubio tra filosofia occidentale e filosofia orientale.

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Abbiamo incontrato Gioacchino Sauro, uno dei nuovi emergenti maestri artigiani, artisti dalla cui fantasia e dal cui lavoro nascono pipe per tabacco capolavoro…..

a lui abbiamo rivolto poche e semplici domande, per capire questo pipemaker filosofo catanese.

Quando e come nasce la Sauro pipe?

Sono nato nel 1959 e la mia prima pipa l’ho fumata a 14 anni.

Volevo emulare il mito di Sherlock Holmes e così scoprii la calda sensazione di tenere in mano un oggetto di legno levigato a specchio da cui scaturivano odori evocativi di terre lontane.

La Sauro Pipe nasce nel 2009, incoraggiata e sostenuta dal famoso tabaccaio di Palermo Carlo Riggio.

Poiché ho sempre creduto che ogni buon artigiano debba avere un Maestro, ho scelto Mimmo Romeo e sua moglie Karin, entrambi allievi di Teddy Knudsen, icona tra i pipemakers danesi.

Negli anni successivi ho affinato la tecnica con Eder Mathias, Gabriele Dal Fiume e attraverso gli incontri con alcuni dei più famosi pipemakers conosciuti durante gli show più importanti (Chicago, S. Pietroburgo, Dortmund, Tokyo).

Poiché prediligo la finitura naturale, acquisto solo radica di qualità superiore che Mimmo Romeo ha la bontà di mettermi da parte ogni anno.

Difficilmente uso radica stagionata oltre i due anni perché preferisco che il colore della materia prima rimanga quanto più chiaro possibile.

Per la costruzione seguo i canoni del cosiddetto high grade.

Questo vuol dire radica senza o con difetti impercettibili, fiammatura più stretta possibile e occhi di pernice ben evidenti, bocchini in ebanite tedesca, spesso ornati da innesti in legni esotici, e con la spina ricavata dal pezzo, ingegneria della foratura del bocchino a diametro variabile in modo da garantire una fumata quanto più asciutta possibile.

Infine, preferisco la finitura liscia che rende più evidente la bellezza della radica.

A volte, di fronte a pipe dal cannello particolarmente sottile o in bambù, a garanzia della solidità, preferisco costruire bocchini in negativo, con la spina di metallo inserita sul cannello e il foro sul bocchino.

 

Non ho mai sentito la necessità di definire una gradazione per le mie pipe.

Credo che questo sia indispensabile per le pipe in serie ma che abbia poco senso per i pezzi unici che produce un pipemaker.

Un collezionista che acquista, ha già tutti i dati necessari alla valutazione nella sua testa: qualità della radica, originalità dello shape, eventuale rusticatura o sabbiatura, ore necessarie a realizzare il pezzo, presenza di innesti pregiati, tipo di ebanite, forma del lip, pulizia delle linee, armonia generale.

Non sarà certo un asterisco in più o in meno a condizionarlo nella sua valutazione e nella qualità della pipa.

Come nasce il logo di Sauro Pipe? Perchè l’onda?

Il mio logo si ispira all’onda del famoso pittore giapponese Hokusai.

Ho sempre “sentito”, emotivamente, che c’è qualcosa in quell’onda che riguarda il mio lavoro con le pipe, con la radica, con tabacco ed il fuoco.

Ho sentito mia una frase del filosofo cinese Lao Tse: Ogni onda sa di essere il mare. Ciò che la disfa non la disturba perché ciò che la infrange la ricrea.

Lao Tse è un soprannome che significa “vecchio” (lao) “filosofo o fanciullo” (Tse). Il suo nome è celebre in Cina, in Giappone, e ora anche in Europa, per l’unico libro, il Tao Te ching, composto di poco più di cinquemila parole e contenente gli elementi della sua dottrina.

Lao Tse sviluppò il concetto di Tao, solitamente tradotto come la Via, un concetto il cui significato è strettamente collegato all’ordine cosmico dell’universo: La Via è la Natura.

Lao Tse sviluppò anche il concetto di Wei Wuwei, l’azione senza azione.

Questo non significa affatto che non bisogna fare nulla, ma che bisogna astenersi dall’avere obiettivi irraggiungibili, megalomani e fortemente prefissati.

Non agire, quindi, non tanto per staccarsi dal mondo, per sopprimere i desideri e le passioni, come per i Buddhisti in India e anche i mistici in Occidente, i quali rinunciano al mondo per giungere alla contemplazione divina, ma soltanto per non costringere in forme artificiose le naturali manifestazioni della natura, la quale raggiunge meglio i propri scopi quando non è torturata da vincoli e da leggi artificiali.

Come molti altri filosofi dell’antica Cina, Lao Tse spiega spesso le sue idee attraverso l’utilizzo di paradossi, analogie, antichi detti, ripetizioni, simmetrie, rime e ritmi.

Le scritture a lui attribuite sono ricche e poetiche. Sono un punto d’inizio per le meditazioni introspettive o cosmologiche… meditazioni da accompagnare con una bella fumata del migliore tabacco nella migliore pipa…

In principio, ho pensato a quanto sarebbe stato bello riprodurre sulle mie pipe il sinuoso movimento di un’onda, a mano libera, con il solo ausilio di un pirografo.

Oggi, poiché la mia scarsa capacità di disegnare dava spesso una resa discutibile, a malincuore uso un pantografo manuale, un vecchio Gravograph acquistato da un gioielliere in pensione.

Avrei ottenuto un logo l’onda di Sauro Pipe, che assolvesse il suo principale compito: identificare l’autore e sintetizzare la sua poetica, ma allo stesso tempo avrei garantito l’unicità di ogni onda, così com’è in natura.

“Ecco come bisogna essere! Bisogna essere come l’acqua. Niente ostacoli – essa scorre.” Sempre per citare Lao Tse!